Lo smaltimento di pile e batterie che non usiamo più
Le batterie esauste e le pile usate fanno anche esse parte dei rifiuti speciali pericolosi. Entrambe infatti sono composte da sostanze tossiche e per questo motivo è importante procedere con un corretto smaltimento di pile e batterie.
Quando parliamo batterie esauste ci riferiamo alle batterie industriali e quelle per le auto, che ad oggi, in termici numerici, hanno raggiunto più di 1 miliardo di tonnellate immesse solo In Europa.
Le batterie si distinguono in batterie primarie e quelle secondarie, che sono i cosiddetti accumulatori, e sono quindi ricaricabili.
Le batterie primarie più utilizzate sono:
- Litio (classiche batterie per orologi)
- Zinco-aria (che sono le batterie per apparecchi acustici)
- Zinco-carbone (per apparecchi il cui consumo è relativamente basso)
Le batterie riciclabili invece sono:
- Le batterie per camion o auto e sono di Piombo
- Le batterie per videocamere e fotocamere
- Le batterie dei nostri smartphone
Entrambe sia le batterie che le pile sono rifiuti speciali perché al loro interno contengono sostanze tossiche che sono principalmente:
- Mercurio
- Piombo
- Cromo
L’inquinamento principale avviene principalmente dalle pile, perché sono quelle che più frequentemente vengono erroneamente gettate nell’indifferenziato. E’ fondamentale invece procedere a un corretto smaltimento batterie esauste perché le sostanze tossiche di cui sono composte sono nocive con percentuali di tossicità molto alte.
Inoltre l’inquinamento avviene anche perché spesso questi rifiuti vengono abbandonati nell’ambiente, e le ultime ricerche stimano che anche percentuali molto basse di mercurio e cromo comportano un inquinamento importante.
Smaltimento pile usate e batterie esauste: perché è utile
I materiali che compongono pile e batterie possono essere riciclati fino al 67% e quindi possono essere immessi nel ciclo produttivo ancora una volta. Naturalmente è importante accertarsi che non vi sia ancora un certo quantitativo di energia utilizzabile prima di procedere allo smaltimento pile usate. Per poterlo verificare è necessario inserire le pile in un qualsiasi apparecchio a basso assorbimento energetico (un telecomando andrebbe benissimo). In questo modo si eviterebbe di smaltire questo rifiuto ancora utilizzabile, che comporta quindi meno costi, più efficienza in termini energetici, e un risparmio anche da parte del singolo, che ammortizzerebbe le spese, riutilizzando le pile più a lungo.
Alla luce di quanto detto quindi emerge che le il processo di smaltimento di queste tipologie di rifiuti avviene secondo una primissima suddivisione del rifiuto, distinguendo quindi le batterie primarie da quelle riciclabili; successivamente si procederà a rimuovere le sostanze tossiche, per poi effettuare il vero recupero di alcuni componenti, fino a una percentuale del 67% come visto sopra.
Attraverso il recupero e quindi lo smaltimento delle batterie esauste, potremmo avere in commercio non solo nuove batterie, ma anche nuovi apparecchi elettrici e i cavi.
Smaltimento pile e batterie: come farlo?
La normativa che gestisce lo smaltimento pile usate e lo smaltimento batterie esauste, ha previsto la costituzione di un Centro di coordinamento Pile ed Accumulatori (CdcPA). Il Cdcpa ha il compito di tutelare l’ambiente dalle sostanze tossiche presenti in queste tipologie di rifiuti, e a tal proposito, sono stati istituti appositi contenitori per la raccolta di pile e batterie.
Se quindi a causa delle sostanze tossiche, è estremamente vietato abbandonare pile e batterie nell’ambiente, è quindi importante sapere a chi rivolgersi per lo smaltimento.
Per smaltire quindi le pile e le batterie, è possibile trovare degli appositi contenitori in numerosi punti vendita sul territorio nazionale, dai grandi centri commerciali alle piccole tabaccherie di provincia. In alternativa è possibile anche conferirle presso le isole ecologiche della propria città.
Per lo smaltimento batterie auto e moto, invece, le batterie devono essere riportate dagli elettrauto, che attraverso Il sistema di organizzazione del CdcPA, sono organizzati in Consorzi per il loro controllo e il corretto smaltimento. In alternativa si possono conferire nello stesso negozio da dove sono state acquistate.
Nel caso in cui però si possiede un’attività che accumula un gran numero di batterie, in particolar modo al piombo, ti potrai rivolgere a delle ditte specializzate per lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi.
Le ditte autorizzate provvederanno non solo al conferimento per lo smaltimento ma anche al ritiro delle batterie.
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