La raccolta differenziata della plastica: la plastica e l’evoluzione
La raccolta differenziata della plastica è stata sicuramente un punto di svolta che ha decisamente migliorato parte dell’inquinamento dei nostri giorni. Ogni cittadino italiano infatti consuma circa 73 kg di plastica. Tra le materia prime esistenti, la raccolta della plastica è quella più comune, anche se la plastica non si predispone completamente per essere riciclata. Bisogna infatti fare attenzione al tipo di plastica, tenendo inoltre sempre presente che se bruciata, è estremamente tossica a causa della diossina. La plastica infatti non è biodegradabile e inalarla quindi quando viene bruciata, in specifiche concentrazioni, può provocare nell’essere umano vari tumori, e si stima oltretutto che la diossina si espelle all’incirca dopo 10 anni dall’inalazione, grazie a un enorme lavoro del fegato e della cistifellea.
- Come nasce la plastica? Il secolo della plastica è decisamente il 900. Nel 1907 il chimico belga Leo Baekeland condensando il fenolo con la formaldeide, ottenne la prima resina termoindurente completamente sintetica, che brevettò poi nel 1910 con il nome dei Bakelite. La Bakelite divenne in breve tempo il materiale plastico più diffuso.
Oggi però, grazie allo sviluppo delle tecnologie più innovative e dell’utilizzo dei tecnopolimeri, si utilizza un tipo di plastica diverso utilizzando delle resine termoindurenti, che non si alterano se sottoposte per periodi anche molto lunghi a temperature di 300°C, e che per questo vengono utilizzate nell’industria automobilistica per componenti del motore o per i forni a microonde.
Oltre ad essere diverso il tipo di plastica, in futuro sarà differente anche lo smaltimento di questi rifiuti; si sta infatti lavorando all’impiego del processo di idrogassificazione per lo smaltimento di materiali misti e plastiche (plastiche monouso, microplastiche, ecc.).
Vi sono 3 diversi tipi di plastica :
- Termoindurenti: non possono ammorbidirsi e quindi non è possibile creare alcun nuovo tipo di modellamento. Tra questi rientrano alcuni tipi di resine utilizzate nella vita di tutti i giorni, come le prese isolanti e quelle elettriche, e soprattutto il poliuretano e il poliestere. Troviamo il poliuretano ad esempio tra le vernici e il poliestere negli indumenti o nelle carrozzerie delle auto.
- Termoplastiche: sono invece tutte le plastiche riciclabili che si modellano quindi grazie a un processo di surriscaldamento e successivo raffreddamento, come ad esempio polistirolo e bottiglie.
- Bioplastiche: negli ultimi anni ha preso piede inoltre un nuovo tipo di plastica, totalmente biodegradabile grazie a un processo del tutto innovativo attraverso l’utilizzo di materie organiche.
Seppur quindi appare logico e indispensabile il processo di smaltimento della plastica, tuttavia non per tutti i tipi di plastica può essere svolto. Alla luce quindi di quanto detto, non è sempre facile distinguere cosa può essere riciclato e quotidianamente bisogna prestare attenzione per eseguire una corretta raccolta differenziata della plastica.
Raccolta differenziata plastica: cosa viene compreso?
Qui di seguito invece per una chiara comprensione troverete ciò che occorre inserire nel sacco della spazzatura dedicato alla plastica:
Elenco rifiuti in plastica
- bicchieri monouso
- bottiglie di acqua, olio, vino, latte
- contenitori yogurt e creme
- flaconi detersivi e saponi
- vaschette per gli alimenti.
Tra le cose invece che rientrano nella raccolta differenziata plastica sporca abbiamo ad esempio i piatti con residuo di cibo che possono essere inseriti nei sacchi della spazzatura specifici per la plastica solo se prima si ripone l’umido nell’apposito contenitore e si è sicuri che il piatto sia vuoto. E’ importante però che il piatto sia completamente pulito dai residui, e nel caso ci fosse ancora del cibo, allora in quel caso andrebbe inserito nell’indifferenziato.
Una cosa a cui inoltre è opportuno prestare ulteriore attenzione sono i bidoni plastica raccolta differenziata. Infatti sia i bidoni che i sacchi per raccolta differenziata della plastica sono entrambi di colore Giallo e in questo modo sarà certamente più facile distinguerli dalle altre materie prime.
Raccolta differenziata plastica: cosa non inserire
Tra le cose invece che non devono mai essere inserite ci sono:
- Sedie
- Siringhe e guanti
- Giocattoli
- Tastiere e mouse
- Barattoli di plastica
- Sottovasi
- Posate monouso
In linea di massima possiamo dire che tutto ciò che non risulti essere un imballaggio non può essere inserito nei sacchi per raccolta della plastica.
Una volta raccolta tutta la plastica che è stata consegnata dai cittadini, Il Corepla , Consorzio Nazionale per la Raccolta, provvede al Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica. In seguito alla stipulazione dei contratti con le amministrazioni locali, il Consorzio quindi si occupa del riciclo e il recupero degli imballaggi plastici.